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Guardarsi
Nel tentativo quotidiano di dare forma all'emotività, mi sono scontrato con i limiti del linguaggio.
Le parole e i gesti sono spesso inadatti a esprimere a pieno concetti intimi e profondi.
Esporci e metterci a nudo spaventa, siamo inebetiti dai tanti filtri che costituiscono le nostre relazioni, disabituati alla comunicazione.
I corpi e la pelle che raffiguro nei quadri sono uno scrigno all'interno del quale è nascosto l'intimo, cosi difficile da raggiungere.
Gli squarci dello sguardo e della bocca sono un invito ad entrate, suggeriscono un altrove, come dei goffi tentativi di raccontarsi.
Eppure non ci rimane altro che tentare, instaurare relazioni, provare a spiegare l'inspiegabile cercando di cogliere similitudini,
attimi di connessione con un altro essere umano, per sentirci meno soli.
“L’identita’ chiusa di ciascuno di noi fa
esperienza della sua esposizione all’altro,
per tornare disillusa dalla scoperta che
l’altro era solo un pretesto per quella realizzazione
di sé che, in una società regolata
dalla realizzazione tecnica, sembra non disponga
di altro luogo espressivo che non sia quello
dell’intimità. Ma quando l’intimità è cercata per
sé e non per l’altro, l’individuo non esce dalla sua
solitudine e tantomeno dalla sua impermeabilità.
Umberto Galimberti Le Cose dell’amore
2020 tecnica mista acrilico e resina epossidica su carta.
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